Progetti complessi
Sono presenti in questa sezione alcuni progetti complessi elaborati dallo Studio. Le innovazioni qui proposte hanno coinvolto soggetti sia pubblici che privati. I progetti trattano argomenti che spaziano dal Partenariato pubblico, fino agli interventi visti come Opera pubblica di arte e architettura, attraverso la cosiddetta Legge del 2%. I passaggi che hanno coinvolto l’elaborazione dei progetti - il know how di SAX - partono dalla verifica della fattibilità e sostenibilità dell’opera, attraverso studi economici, ambientali e tecnici, fino all’accurata attenzione - già in fase di progetto - sugli importanti requisiti di realizzazione e gestione.
Installazione di pedane montascale in un palazzo a
Dorsoduro - Venezia
L’incarico prevedeva di inserire un sistema di superamento delle barriere architettoniche, alternativo ai tipici apparecchi - come ad esempio i servoscala - qui non realizzabili per impossibilità contestuali. Inoltre, viste le condizioni di qualità spaziale delle parti comuni del palazzo, si doveva rispettare un buon livello estetico. Per prima cosa è stato eseguito un accurato rilievo dello Stato di Fatto.
Viste le dimensioni dei locali e la necessità di mantenere apribili le finestre e non ingombrare gli spazi davanti alle porte d’ingresso agli appartamenti, si è arrivati alla scelta di queste due pedane.
Le prime fasi di lavorazione sono state quelle di demolizione del pavimento esistente, partendo dallo strato di finitura, rispettando le geometrie presenti.
Il trasporto delle pedane in cantiere e il successivo montaggio hanno costituito un problema molto delicato e complesso:
- per la cura che è stata necessaria per non danneggiare le macchine durante il trasporto;
- per il peso stesso delle pedane (circa 350 kg ciascuna) e le dimensioni ridotte degli spazi di manovra;
- per il trasporto fino alla riva antistante il cantiere ci si è serviti di una barca dotata di gru;
- per la movimentazione interna al condominio sono state necessarie sette persone, che hanno spostato le pedane manualmente.
L’installazione delle pedane è stata effettuata attraverso una particolare struttura mobile con carrucola. In questa fase sono anche state messe, sulla parete di fondo del corridoio, le componenti tecniche esterne necessarie.
Una volta montate le pedane e completati i collegamenti necessari al funzionamento, sono state eseguite le operazioni di posa delle finiture.
Durante tutte le fasi di messa in opera delle pedane, è stata una priorità la sicurezza. In tutti i luoghi interessati dalle lavorazioni, nell’ottica di prevenire infortuni o danni sia a persone che a cose (addetti alle lavorazioni, ma anche inquilini o semplici fruitori degli spazi). Per questo motivo si è fatto uso di un sistema di segnaletica, sia a livello informativo (in tutto il condominio sono stati appesi cartelli indicanti i comportamenti da tenere e le zone “a rischio”) che diretto: le zone “pericolose” sono state protette durante le fasi di sospensione delle lavorazioni e i percorsi sicuri indicati in maniera chiara.
Nuovo negozio Coop a Rialto - Venezia
Articolato intervento su Palazzo Dandolo, con riqualificazione impiantistica e spaziale degli interni. Oltre al riordino della facciata sul Canal Grande, si è recuperata Riva del Carbon ad uso pubblico. Tutto il lavoro è stato svolto in un periodo ristretto tra agosto e dicembre. In soli quattro mesi si è completato un negozio rifatto sia a livello edilizio che impiantistico. Lo studio ha svolto le attività di progettazione, coordinamento, assistenza e direzione dei lavori.
Palazzo per Uffici "Zippone", Padova
A seguito di uno studio di fattibilità, che ha dimostrato la piena sostenibilità dell’opera, è stato elaborato questo progetto che rappresenta la sintesi delle molteplici opportunità offerte dal paternariato pubblico-privato. L’opera infatti potrà essere realizzata nelle diverse forme di project finacing, leasing immobiliare o attraverso appalto integrato. La sua originalità, la flessibilità funzionale e gestionale, gli aspetti del “risparmio energetico” attivati da varie forme tra cui spicca l’interessantissima parete termica, pongono quest’opera all’avanguardia nel panorama dell’architettura italiana.
(con Atelier Mendini, in corso di elaborazione)
I Guardiani della Dormiente, Ponte S.Nicolò (Padova)
I progettisti – con l’artista Antonio Ievolella – “hanno creato un luogo di incontro e vi hanno posto a guardia muti giganti che si stagliano con le loro grandi sagome fra le case, i campi”. (Guido Galesso nel catalogo)
“Per questo raro e felice esempio di arte pubblica gli architetti hanno voluto un’opera fortemente espressiva, addensando nel preambolo un crescendo plastico e semantico che si azzera all’interno del cimitero dove domina invece la pace sospesa del raccoglimento.” (Virginia Baradel su Il Mattino di Padova 29.04.05)
(opera realizzata)
Piano Guida delle opere collaterali al Tram di Padova
Questo lavoro nasce dalla volontà dell’amministrazione di riqualificare alcune parti della città di Padova (Arcella e Guizza), interessate dal passaggio del nuovo tram. Con l’occasione il piano ha sviluppato le premesse per impostare con diverso profilo le successive linee che si andranno a realizzare nei prossimi anni. Il Piano Guida ha innanzitutto spostato l’attenzione dal cosiddetto “arredo urbano” al concetto di qualificazione degli spazi pubblici. E quindi la traccia proposta, cambia l’idea stessa di infrastruttura – normalmente vista solo come azione pianificatoria – portandola su basi dove lo spazio della città interessato al passaggio del tram possa dare nuove opportunità di qualificazione urbana e di sicurezza.
(con Azimut05, piano approvato)
Piazzale Zenith - Bibione
Si è qui affrontato un Project financing, dopo precedenti esperienze legate a sole opere cimiteriali. Lo Studio si è cimentato in una procedura molto articolata: la polifunzionalità dell’intervento, i delicati elementi ambientali, la particolare attenzione agli aspetti gestionali, hanno determinato lo sviluppo di questo importante progetto: architettura, spazio pubblico e paesaggio si fondono in un unico significativo luogo. Così si è espressa la Commissione: “La proposta risulta articolata in modo appropriato, riqualificando una parte significativa del water-front cittadino. La realizzazione delle opere previste eleverà la fruizione del sito e la sua percezione collettiva, contribuendo a dare ordine e spazio, disciplinando la viabilità e la sosta, dotando la comunità di spazi pubblici destinati a manifestazioni di richiamo in linea con la vocazione turistica della città”.
(opera in attesa di definizione)
Concorso per la riqualificazione dell'Ex Ospedale/Cittadella dell'Accoglienza,
Riva del Garda (TN)
La Cittadella dell’Accoglienza sarà per Riva del Garda una grande casa dove troveranno posto, nell’ultimo periodo della loro vita, molti anziani. Questo luogo rappresenterà, oltre alla nuova funzione, anche la memoria della precedente: il vecchio Ospedale. Sorprendentemente, quanti vi nacquero fino ai primi anni 2000, potrebbero tornarci un domani come ospiti. Per ciò i valori che questo sito assume, non potranno essere separati da considerazioni anche emozionali. Inoltre la necessità di costruire un’architettura appropriata, contemporanea e sostenibile, ci ha ulteriormente guidato nella redazione di questo progetto. Sono stati analizzati con molta attenzione alcuni principi di riuso e recupero. Demolizione quindi del vecchio Ospedale, ma riutilizzando alcuni materiali – tra cui le pietre con cui è stato edificato - da posare nuovamente per costruire il nostro edificio. E il concetto di recupero si è esteso alla natura circostante, con le specie i colori e i profumi caratteristici del paesaggio del lago di Garda, all’idea di verde mediterraneo insieme al verde culturalmente “ibrido” dei giardini della vecchia struttura. Questo dialogo con il luogo si è ampliato fino all’interpretazione di una delle principali forme architettoniche del contesto urbano. Così l’ottagono regolare della pianta della chiesa barocca dell’Inviolata è stato spinto verso la poligonale ottagona e irregolare del cortile della Cittadella, ispirata questa da deformazioni dinamiche che si riflettono poi in tutto l’edificio di progetto; perché le persone – soprattutto anziane – non perdano sensibilità e vitalità vivendo in ambienti e spazi monotoni e troppo regolari.
Questo è il progetto: una forma edilizia “diamantata” a corte, fulcro di un sistema insediativo completo, pensato anche con la finalità di riformare il sito.
(progetto selezionato - 4° classificato)